lunedì 7 gennaio 2013

Il mistero di Los Roques, nuovo triangolo delle Bermuda?

Quello di Los Roques, in Venezuela, si conferma sempre più come un arcipelago maledetto, una sorta di nuovo "triangolo delle Bermuda": prima dell'incidente che ha coinvolto Vittorio Missoni - figlio maggiore dello stilista Ottavio - la moglie, Maurizia Castiglioni, e una coppia di amici, Eda Scalvenzi e Guido Foresti, oltre al pilota e al co-pilota, già nel 2008 era scomparso un altro aereo con otto italiani a bordo.

Un mistero mai risolto, nonostante le ricerche - che riprenderanno a fine gennaio - e sui cui restano molti interrogativi. Ma non si tratta dell'unico altro giallo collegato all'arcipelago venezuelano dato che, come ricorda la Voce d'italia - quotidiano in italiano di Caracas - sempre nei cieli di Los Roques nel 1997 scomparve un un altro bimotore con a bordo un avvocato di Amnesty international, un suo amico australiano e una coppia di giovani sposi veneti, Mario Parolo e Teresa De Bellis. Altri casi simili si sono verificati anche nel 2004, quando si persero le tracce di un piccolo aereo con a bordo Antonio Buzzi, le sue due figlie Barbara e Betty e il genero Franco Rosetta, e nel 2006, quando a scomparire fu un velivolo con a bordo Franco Rotunno Diaz, Vincenzo Efrain Rotunno Oteiza e Gabriel Venturi Ariza.

Il caso più famoso e misterioso è però quello del gennaio 2008: mentre era in volo, un bimotore della Transaven scomparve con a bordo un gruppo di turisti, tra cui 8 italiani: Stefano Fragione e Fabiola Napoli, una coppia di sposi in viaggio di nozze, le bolognesi Rita Calanni e Annalisa Montanari e la famiglia Durante di Ponzano Veneto formata da Paolo, dalla moglie Bruna Guernieri e le figlie Emma e Sofia.

Il sospetto, avanzato dal settimanale Oggi che ha seguito attentamente il caso, è che il velivolo scomparso nel 2008 non sia in realtà precipitato, ma che sia stato dirottato dai narcos colombiani, che l`avrebbero poi usato per il trasporto di una partita di cocaina.

Secondo Oggi, un anno dopo la tragedia, i familiari delle vittime (ufficialmente 14, tra cui 8 italiani) hanno ottenuto la trascrizione dell`autorizzazione al decollo. "Afirmativo, solo confirme personas a bordo", dissero dalla torre di controllo. "Somos dieciochos a bordo", rispose il pilota. "Dieciochos, copiado", confermarono dalla torre. Dieciochos: diciotto. Quindi sul velivolo c`erano 4 persone in più: si tratta dei dirottatori?

"I venezuelani hanno sempre cercato l`aereo nel posto sbagliato, ad almeno 4 miglia di distanza dalla zona corretta", ha rivelato a oggi il comandante Mario Pica, ex pilota dell`aeronautica militare e consulente delle famiglie degli otto italiani dispersi nell`incidente. "La ricerca in mare dei resti dell`aereo scomparso a los roques (che finalmente riparte dopo un accordo con la Farnesina) è un`operazione decisiva. Se non lo troviamo, vuol dire che non è mai precipitato e dovremo cercarlo altrove".




(fonte: huffingtonpost.it)

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