sabato 28 gennaio 2012

Paolo Attivissimo: Siamo soli o no nell’Universo?



Per il nostro consueto angolo dello scetticismo che trattiamo sempre per par condicio oggi vi presentiamo un'ìntervista tratta dal portale TicinoLive ad uno dei più noti scettici del campo ufologico, membro del Cicap (comitato italiano di controllo delle affermazioni sul paranormale) e conosciutissimo nel web con il nome di Paolo Attivissimo

La diatriba si è aperta dopo alcune dichiarazioni del presidente del centro ufologico svizzero Candida Mammoliti riguardo l'operato di Attivissimo e dello stesso Cicap.

Paolo Attivissimo: Siamo soli o no nell’Universo? E’ una domanda profonda e nobile

“Da 6-7 anni una disinformazione caotica ci mette in difficoltà, come anche il Cicap, il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale – fondato da Piero Angela per motivi privati, che ha preso piede anche in Ticino con Paolo Attivissimo quale presidente.
Cosa controlli il Cicap in verità rimane poco chiaro, ma siamo stati ripetutamente ed ingiustamente attaccati e diffamati dai suoi membri, senza che ci conoscessero. In sostanza non abbiamo nulla in comune con loro, l’ufologia non è una questione paranormale.”

Così si esprimeva Candida Mammoliti, presidente del Centro ufologico della Svizzera italiana, in un’intervista rilasciata al nostro portale (vedi articoli correlati).
Parole non condivise da Paolo Attivissimo, che interviene oggi su Ticinolive per dare il suo punto di vista. Un’intervista curata da Francesco De Maria.

Signor Attivissimo, cosa risponde alla signora Mammoliti, presidente del CUSI?

Paolo Attivissimo: Il CICAP Ticino non desidera partecipare al gioco della polemica fra studiosi; è un approccio non costruttivo che svilisce un argomento affascinante e importante come l’ufologia.
Quanto detto dalla signora Mammoliti è smentito dalla serenità dei confronti pubblici fra CUSI e CICAP Ticino fino a questo punto. Mettere in discussione le idee è indispensabile per il progresso dell’ufologia, ma purtroppo in questo campo molti confondono la critica con l’offesa personale. A mio parere, la domanda se siamo soli o no nell’Universo è troppo profonda e nobile per sporcarla con battibecchi personali.

Ci presenti il CICAP, il Centro italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale. Quali sono le sue attività in Ticino?

PA: I membri del CICAP Ticino mettono a disposizione di chiunque le proprie competenze ed esperienze nello studio dei fenomeni insoliti e nella verifica delle affermazioni su questi fenomeni.
Come il paranormale, anche l’ufologia è afflitta da molti fenomeni ingannevoli che hanno spiegazioni normali – a volte purtroppo anche truffaldine – e che è indispensabile smascherare e scartare.
Questi fenomeni seguono schemi molto simili nel paranormale e nell’ufologia, che sono quindi temi molto più affini di quel che si potrebbe pensare. Senza volersi sostituire a nessuno, il CICAP Ticino offre informazioni e metodi tecnici che permettono a chiunque di non scambiare, per esempio, un lancio abusivo di lanterne cinesi per uno stormo di veicoli extraterrestri. Vogliamo semplicemente togliere di mezzo lo spiegabile per concentrarci sull’inspiegabile.

Quanto vale l’enorme quantità di testimonianze sugli Ufo?

PA: Queste testimonianze sono troppo variegate e significative per poterle incasellare brutalmente con un numero.
Il punto di vista del CICAP Ticino è che in un campo così importante come l’ufologia è rischioso accontentarsi della sola testimonianza senza supporto di elementi concreti. Sono troppo alte le possibilità di autoinganno in buona fede (interpretazione errata di fenomeni normali ma insoliti e poco noti) e di frode (si pensi al video della presunta “autopsia aliena”, rivelatasi un falso che ha fruttato milioni).
Del resto milioni di persone hanno testimoniato di folletti, fantasmi e streghe, ma questo non significa che queste creature esistano veramente.
C’è chi ritiene che le testimonianze ufologiche siano sufficienti e il CICAP Ticino rispetta quest’opinione ma non la condivide.
A nostro parere, per dire che abbiamo visite extraterrestri le testimonianze non bastano: servono prove concrete, robuste, inattaccabili, che finora non ci sono.

Si è mai misurato con la signora Mammoliti in un dibattito pubblico?

PA: Sì. Ricordo con piacere il confronto televisivo con la signora durante la trasmissione Contesto della RSI, nel settembre del 2010. Sarei lieto di ripetere l’esperienza.
Ritengo che la discussione serena delle idee, senza preconcetti, sia indispensabile per la crescita dell’ufologia. Purtroppo non tutti sono disposti a mettere in discussione le proprie opinioni.

Si è imbattuto in un caso ufologico che fosse incontrovertibile, probabile oppure plausibile?

PA: Finora no, se per “caso ufologico” intendiamo avvistamenti o contatti con veicoli o esseri extraterrestri.
Se invece intendiamo possibili segnali di altre civiltà, sì, qualcosa di plausibile c’è. Per esempio, il 15 agosto 1977 un radiotelescopio della Ohio State University captò un segnale che aveva tutte le caratteristiche di un’origine extraterrestre artificiale. Il segnale non si ripeté, nonostante molti tentativi di captarlo di nuovo e furono escluse tutte le possibili fonti terrestri.
Inoltre l’astronomia, proprio in questi mesi, sta portando conferme di un numero immenso di pianeti nella nostra galassia. Stiamo parlando di centinaia di miliardi, e di galassie come la nostra ce ne sono, nell’Universo, centinaia di miliardi.
Pensare che il nostro pianeta sia l’unico abitato è da tempo un’idea scientificamente inverosimile. Ma da qui a dire che veniamo visitati dagli extraterrestri senza che lascino mai prove chiare della loro presenza, il passo per la scienza e per il buon senso è molto lungo. Speriamo che queste prove, prima o poi, emergano.

Come vede, dal di fuori, il mondo dell’ufologia, popolato da tanti fedelissimi e convintissimi cultori?

PA: Io e i membri del CICAP Ticino non ci riteniamo “al di fuori” dell’ufologia. Anzi, collaboriamo con il Centro italiano studi ufologici, tanto da tenere conferenze congiunte (come al Festival della Scienza di Genova nel 2010).
E ci tengo a sottolineare che per quanto vi siano molte persone che si lasciano entusiasmare facilmente da immagini sgranate e racconti inquietanti, nell’ufologia vi sono anche molte persone che hanno un approccio cauto e rigoroso.
Come loro, anche noi mettiamo passione nel nostro lavoro d’indagine e non lasciamo che la voglia di credere o negare a tutti i costi ci porti fuori strada. Nonostante ci sia chi ci etichetta come negazionisti ottusi, siamo in realtà scettici allegri: saremmo ben contenti di vedere, finalmente, prove indiscutibili dell’esistenza di vita extraterrestre.
In attesa di quel momento, le indagini sugli eventi ufologici ci permettono di scoprire e condividere gli altri fenomeni naturali altrettanto affascinanti che spesso stanno dietro i presunti avvistamenti.

(fonte: Ticinolive.ch)

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