mercoledì 11 gennaio 2012

Ufologia ed esperienze pre-morte


Sono note le cosiddette esperienze di pre-morte studiate, tra gli altri, da Raymond Moody Jr e da Elizabeth Kubler Ross. Mentre gli scientisti si affannano a ricondurle a situazioni spiegabili con il riferimento alla bio-chimica del cervello, alcuni ricercatori sono inclini a considerarle l'indizio di una realtà spirituale. Recentemente il fisico teorico Fausto Intilla ha elaborato una teoria che, in parte, si aggancia a quanto scrissi in In-formazione. Intilla opina che l'anima (usiamo questo termine in mancanza di altri migliori, senza soffermarci sulle possibili accezioni) sia riconducibile "ad un particolare campo di informazione dinamica, in grado di dissociarsi dal corpo fisico che lo 'ospita', nel momento in cui non vi sono più i presupposti per rimanere legato alla propria sorgente elettromagnetica (attività cerebrale)". L'anima sarebbe "un campo di informazione dinamica capace di auto-organizzarsi, ossia di mantenere costante e regolare la sua struttura nel tempo, senza alcuna interferenza per opera dei comuni campi di energia".

Accantonando qui questioni sulla natura dell'anima che ho già preso in considerazione, vorrei esplorare la possibilità che le esperienze di pre-morte (in inglese menzionate con la sigla N.D.E.) siano dei vissuti su cui si proiettano le ombre dell'Ufologia. E' stato, infatti, ipotizzato che gli scenari percepiti e le sensazioni provate da coloro che hanno varcato la soglia dell'invisibile, siano suscitati da creature "aliene". Queste entità che già non di rado controllano le percezioni dei vivi, per continuare a plagiare gli uomini, creerebbero delle visioni oltremondane spesso conformi alle attese, alle speranze ed alle paure dei morenti. Paradiso ed Inferno sono quindi, secondo tale interpretazione, costruzioni indotte da un'Intelligenza esterna.

Pure il romanziere e rapito Whitley Strieber, autore del celebre Communion, anche se nell'ambito di una concezione differente, associa le N.D.E. ai visitatori: egli ritiene che i Grigi alberghino nella stessa dimensione o in livelli contigui al mondo dei defunti. Strieber considera i Grigi latori di conoscenze e persino degli psicopompi. Esisterebbe una sfera di realtà in cui tempo e spazio, perdendo i loro connotati consueti e rigidi, diventano elastici e fluttuanti. In questa sfera si muoverebbero le anime disincarnate come i visitors che usano la forza del pensiero per plasmare luoghi e circostanze nonché per viaggiare negli universi.

Alcuni identificano i Grigi con gli Arconti o con i loro emissari, araldi di menzogne, in sembianze di gracili e timide creature. Non credo questa identificazione sia corretta e, contro il rasoio di Ockham, ritengo che il cosmo sia abitato sia da esseri fisici sia da entità disincarnate, da parassiti psichici come da extraterrestri benevoli. Resta da stabilire se i vissuti di quelle persone che sono state rianimate, dopo che era stata constatata la morte cerebrale, siano il vestigio di una dimensione altra o immagini false proiettate da intelligenze desiderose di instillare la fede nell'immortalità dell'anima.

I Testimoni di Geova vedono il diavolo all'opera in tutte le testimonianze relative ad esperienze post-mortem: non mi pronuncio su questa credenza, ma ricorderei che sia la Tradizione sia le più recenti acquisizioni scientifiche tendono a smentirla. In ogni caso, qualora dopo il decesso ci attendesse il nulla, non ne trarrei motivo di inconsolabile dolore.

Lo scienziato ed ufologo Michael Wolf, nell'enigmatica e tesa opera intitolata Catchers of Heaven, a proposito dei Reticuliani afferma: "Sappiamo che questi Grigi manipolano il tempo e lo spazio mediante onde gravitazionali, che producono un'enorme energia e, se si controllano i documenti dei rapporti segreti sulle abductions, sembra che siano capaci di attraversare la materia, leggere il pensiero, comunicare telepaticamente e far fluttuare gli esseri umani, in assenza di strumenti fisici".

Queste stupefacenti doti ci pongono innanzi al mistero dello spirito e della materia, lasciano balenare l'idea di un piano dell'essere dove gli oggetti sono muri mentali. Un improvviso, salvifico risveglio potrebbe portare l'umanità oltre gli angusti confini dell'abitudine percettiva, segate le ferree sbarre del Da-sein. Allora ci accorgeremmo che sarebbe possibile accendere scintille di mondi ed ascoltare l’eco armoniosa della creazione.

(fonte http://zret.blogspot.com)

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