sabato 11 febbraio 2012

Le profezie di Malachia


Proprio ieri "Il Fatto Quotidiano" ha pubblicato una lettera che annuncierebbe la morte del Papa Benedetto XVI entro 12 mesi, la notizia ha generato giudizi controversi. Anche se fin'ora è poco chiaro se si tratti di un falso, di una profezia o di un complotto omicidario, cogliamo l'occasione per parlarvi delle profezie di Malachia.

E’ da un po di decenni che il nome di questo monaco cistercense irlandese circola insistentemente, ma negli ultimi anni la sua fama si è diffusa ovunque anche perchè quelle che vanno sotto il nome di “profezie sui Pontefici” ( o profezie di San Malachia) sono state messe in realazione con la profezia Maya del 21 dicembre 2012.

Per la verità il testo di San Malachia , iniziato a circolare verso il 1595 riguarderebbe solo il destino della Chiesa Cattolica e dei successori di Pietro, ma dal momento che in qualche modo il “destino” della Chiesa cristiano-cattolica è considerato “inseparabile” dal destino umano, queste profezie hanno assunto un significato speciale.

La prima cosa che potrebbe insospettire gli scettici è la consistente differenza di anni (circa 500) tra la pubblicazione delle Profezie e la morte dello stesso San Malachia.
Secondo alcuni sarebbe un “apocrifo” secondo altri sarebbe realmente stato scritto da S.Malachia nel 1139 ma stampato poi soltanto più tardi.

Ma veniamo al contenuto che più ci interessa.
Le Profezie di San Malachia contengono ben 111 iscrizioni latine che descrivono quelli che in realtà sarebbero stati i rispettivi 111 motti e stemmi dei successivi 111 Papi della Chiesa Cattolica.
Ora se è vero che essendo stato pubblicato solo nel 1595 i Papi descritti fino a quell’anno nelle profezie potrebbero essere “postumi”, è però anche vero che con un impressionante precisione descrive quelli successivi fino ai giorni nostri.

E nei giorni nostri viene allocato l’ultimo Papa, quello a cui seguirà la Parusia , ossia il ritorno di Cristo sulla terra.

All’elezione al soglio Pontificio di BenedettoXVI qualcuno ha tirato un sospiro di sollievo perchè, secondo una prima superficiale analisi, questo Papa non avrebbe nulla di quello descritto da San Malachia (che sembrerebbe far intendere si trattase di un Papa nero) e nulla di quanto ipotizzò Nostradamus.

Ma seguite il nostro percorso e vi dimostreremo come invece ancora una volta la Profezia di San Malachia si è avverata e con BenedettoXVI saremmo arrivati al 111° Papa, ossia …all’ultimo.
Abbiamo detto che ogni Papa è descritto in perfetta successione da un motto latino che talvolta, per non dire quasi sempre, descrive anche lo stemma o il suo motto.

Evitiamo di descrivere la lunga serie intermedia di Papi e dedichiamoci solo agli ultimi.

Partiamo dal 107° Papa che San Malachia descrive come “Pastor et Nauta” che corrisponde a Giovanni XXIII : in effetti quel “nauta” è stato messo in relazione con il fatto che Giovanni XXIII traghettò la Chiesa Cattolica nei tempi moderni con il Concilio Vaticano II.

Ma ricordiamo anche che GiovanniXXIII era il Patricarca di Venezia che è stata una repubblica marinara e quindi spiegherebbe il “nauta”:

Il 108° Papa corrisponde a Paolo VI descritto da San Malachia come “Flos Florum” ossia il fiore dei fiori, il Giglio. Nello stemma scelto da Paolo VI vi sono raffigurati 3 gigli.

Sconvolgente appare la profezia sul 110° Papa : Papa GiovanniPaolo I, Papa Luciani.
San Malachia descrive il 109° Papa come “De medietate lunae” ossia di una lunazione, della durata di una lunazione.

Papa Giovanni Paolo I …durò esattamente 33 giorni ossia quanto una lunazione!

Ancora straordinaria appare la profezia sull’ 110° Papa definito da “De labore solis” : dal levante del Sole. Il sole sorge ad est e Giovanni Paolo II era di un paese dell’est (Polonia).

E siamo arrivati all’ultimo Papa descritto , il 111° che San Malachia descrive come “De gloria olivae”.

Una primissima interpretazione aveva convinto quasi tutti che la profezia fosse  errata.
 
Difatti “De gloria olivae” , di colore olivastro, sembrava far pensare a un Papa di colore (il Papa nero, l’ultimo Papa) e il tedesco Benedetto XVI era la prova che le Profezie, una volta tanto , erano state smentite.

Ma , e qui è sconvolgente, ci sono due dettagli che mettono in relazione il motto di San Malachia con Bendetto XVI : basta guardare lo stemma scelto dallo stesso Papa.

Nel cantone in alto a sinistra troneggia la testa di un Re (con tanto di corona) nero e con collana rossa. Inoltre “De gloria olivae”, la gloria dell’ulivo avrebbe una relazione diretta con il nome che il Papa si è imposto. San Bendetto fu il fondatore dell’ordine benedettino che usualmente vengono chiamati “monaci olivetani”.

Quindi secondo le profezie di San Malachia Benedetto XVI sarebbe il 111° ed ultimo Papa prima dell’inizio della grande tribolazione della Chiesa e quindi dell’avvento dei nuovi tempi.

Alcuni studiosi, pur ammettendo l’esattezza davvero incredibile delle profezie del monaco irlandese, tuttavia propendono che è vero che successivamente si descrive un periodo di tribolazione per la Chiesa e l’umanità, ma è anche vero che potrebbe essere solo l’ultimo Pontefice che Malachia sarebbe stato in grado di profetizzare, che non implica che dopo non ce ne siano altri.

Secondo altri dopo Benedetto XVI siederà sulla cattedra che fu di S.Pietro un Papa che si chiamerà Pietro e che sarà romano,e che guiderà la Chiesa attraverso una fase difficilissima, al termine del quale la città dei sette colli sarà distrutta e sarà ristabilita la vera fede.

E questo coinciderebbe con una delle profezie di Nostradamus che per il 2012 prevede un evento che metterà d’accordo tutti gli uomini e assicurerà 400 anni di pace sulla terra.

Se a questo aggiungiamo la profezia Maya che parla di una nuova era che inzierebbe il 21 dicembre 2012 possiamo ben considerare che troppe cose coincidono.

Non sarà la fine del mondo, ma sicuramente assisteremo ad eventi che cambieranno in qualche modo la vita sul nostro pianeta.

E come dice qualcuno, visto che manca poco, non ci resta che attendere.

(fonte: http://predire.vos.it/)

1 commento:

  1. E' ovvio che grandi pensatori siano pure chiaroveggenti, nel senso che possono vedere per analisi induttiva il futuro.Però...ciò che è certo a mio modesto avviso è il vissuto, il futuro meno.Pure il sottoscritto pensa vi saranno dei cambiamenti, per il momento sono solo negativi, globalismo insegna. Cari saluti da Sar.

    RispondiElimina