di Francesca De Santis
Correvano gli anni ’60,in un mondo ancora in cerca di equilibri e certezze,spossato dalla guerra e pieno di nuovi ideali che facevano fronte ed ombra ad un passato tirannico in fin troppi paesi.
Erano gli anni in cui il terremoto in Marocco uccideva un terzo della popolazione,gli anni in cui Giovanni Paolo XXIII apriva il Concilio Vaticano II,gli anni in cui il cinema vede la grande stella di Maryilin Monroe volare in cielo,erano gli anni degli Scarafaggi,conosciuti come The Beatles.
Fu un gruppo affermatosi nel 1960 che, con il disco “Love me do”, rivoluzionò la musica leggera.
Diedero vita al fenomeno della “Beatlesmania”, sconvolgendo le ragazze che assistevano ai concerti le quali, in preda ad una fantasiosa isteria di gruppo,venivano portate via dalla Polizia o dalle Ambulanze.
Era ancora il 1966 quando Paul McCartney morì,abbandonando il gruppo che all’epoca era all’apice del suo successo.
Un attimo? Paul McCartney è morto?
Sì,è morto,William Campbell ha preso il suo posto,quell’ex poliziotto che per somigliargli ancora di più si è fatto delle plastiche facciali.
Stop! Passo indietro.
Torniamo al 1965.
Le leggende metropolitane hanno affascinato il mondo dello spettacolo fin dai suoi esordi,e sicuramente i sostenitori dei Beatles non hanno potuto che strapparsi i capelli quando la notizia è balzata sotto gli occhi dei fan del tempo.
Un dj col la voce incalzante urlava freneticamente : “Paul is died!” , raccontando dell’incidente stradale che sarebbe costato la vita al bassista e ad una ragazza di nome Rita,un’autostoppista incinta a cui aveva dato un passaggio dopo essere uscito su tutte le furie da una discussione in sala di registrazione.
Dramma! Come potevano i Beatles aver perso l’ autore di tutti quei fantastici pezzi,colui che era amato dalle giovani folle,colui che regalava una melodia così bella con strumenti che oggi definiremmo “rudimentali”?
No, doveva essere per forza una bufala.
Forse riscrivere tutti gli indizi nei testi delle canzoni dati dal gruppo riguardante la presunta morte di Paul sarebbe inutile,perché potrebbero essere giustificati con un “ci hanno marciato sopra” ,ma qualcuno si può comunque prende in considerazione.
Primo fra tutti,la fisicità del presunto non Paul.
Confrontando le foto prima e dopo il 1966,si nota innanzitutto una differenza d’altezza di almeno 5 cm se non di più,un colore ed un taglio diverso degli occhi,un’ossatura del naso più dritta ed innaturale.
Si può anche analizzare le copertine “ambigue” dei dischi.
Innanzitutto il famosissimo “Abbey Road” con quelle strisce pedonali che hanno ispirato diversi artisti nei seguenti anni(tra cui Matt Groening per i suoi “Simpson”).
Quell’album rimane negli annali non solo per i pezzi “Here comes the sun” o “OH Darling” , ma proprio per i quattro musicisti che attraversano la strada.
Paul(o William?) è l’unico a camminare a piedi scalzi,con passo asincrono,con la sigaretta tra le dita della mano destra(strano visto che il bassista era,o è?, mancino). John Lennon sembra l’angelo che apre la fila,con il viso assorto e le mani in tasca.
In una foto non comparsa nel disco,si vedono i quattro musicisti attraversare la strada nell’altra direzione… e Paul tiene la sigaretta ancora a destra nonostante non fosse la copertina ufficiale ma uno scatto improvviso.
Dietro l’ormai famoso maggiolino bianco della Volkswagen,con la targa “LMW 28IF" .
“LMW” sembrerebbe indicare Linda McCartney Widowed(vedova) o Weeps(piange). Qundi sarebbe stata scelta proprio per mandare un messaggio ai fan. Ed inoltre “28 IF” venne interpretato come “Avrebbe 28 anni se oggi fosse vivo”.
Ma nessuno dei due messaggi è veritiero.
Infatti se Paul fosse morto,all’uscita del disco avrebbe avuto 27 anni e a piangerlo ci sarebbe stata Jane Asher,la fidanzata dell’epoca,e non Linda che ai tempi ancora non conosceva. Così la targa venne rivisitata e si pensò che , se si considera che alcune dottrine calcolano l'età non a partire dalla nascita bensì dal concepimento, allora tutto quadrava e LMW avrebbe potuto indicare il poemetto di Stephen Cran,intitolato “Lie 'Mongst the Wadding".
Ma in ogni storia in cui tornano i conti,c’è sempre qualcuno che smuove la matematica.
Ogni targa indicata da una lettera iniziale dimostra l’anno di uscita di quell’automobile. La L non poteva essere sul maggiolino dell’epoca,poiché questa sarebbe dovuta essere realizzata tra il 1972 e il 1973.
Inoltre,è più probabile che siano usate quelle iniziali per indicare il poemetto, poichè il viso dello scrittore appare seminascosto da una mano sopra la testa di Paul nel famoso collage di Sergeant Pepper's.
Ma se una persona non volesse farsi influenzare può tranquillamente “Lasciar Correre”,”Lasciare che sia” o,detto con le parole dei Beatles “Let it be”.
Let it be,altro grande successo,che nasconde il suo dark-side in salsa mista,o diciamo in salse al contrario.
Prendendo proprio il ritornello della canzone ascoltato all’inverso,si sentono queste parole “Help me , help me, I need some wheels" (aiuto, aiuto, ho bisogno di copertoni), riferito all'incidente stradale.
Inquietante?
Sì,forse quanto la testa della bambola nelle mani di Paul nella copertina del disco “The Beatles Yesterday and Today”,che rimanda sempre alla leggenda della sua decapitazione durante l’incidente,o magari il baule(somigliante ad una cassa da morto) sulla foto dello stesso album.
Ma se davvero Paul Is Died,allora il gruppo decise di interrompere i concerti dal vivo per questo motivo.
Ma dall’altra prospettiva,se Paul Is Died,come ha fatto il gruppo a trovare un'altra persona così talentuosa nello scrivere canzoni,nel suonare,nel cantare,mancino e così somigliante?
Sembra un dilemma che solo un esame del DNA saprebbe risolvere.
Intanto i fan dei Beatles ricordano con amore e commozione quel gruppo che cambiò la musica,che riempiva gli stadi e i negozi di dischi,i loro visi ovunque e le canzoni che hanno fatto la storia del pop e del nuovo rock.
Secondo stime del Guinness World Records, è il gruppo di maggior successo di sempre con oltre 1 miliardo di dischi venduti , per la RIAA nessun altro artista ha venduto più album negli Stati Uniti (170 milioni), per la rivista Rolling Stone, i Beatles rappresentano il gruppo musicale più importante ed influente del XX secolo , il Time li ha inseriti tra le 100 personalità più importanti e influenti del medesimo secolo, definendoli "la più sorprendente rock-'n'-roll band al mondo”.
Ah,ma allora non sono stati così tanti a chiedersi se Paul è effettivamente morto!
Sbagliato,forse a pochi è importato davvero. Dopo gli anni ’70 arrivarono i loro pezzi più famosi e più belli,questo significa che il gruppo valeva più di prima,anche se forse con qualche fantasma a cui gettare l’occhio ogni tanto.
Nel presente ci godiamo un Paul(o William)tirato al guinzaglio dal suo cane,con dietro quel nostalgico Maggiolino bianco con scritto,questa volta, “51IF” e poco più in là … non c’è la macchina della Polizia simile a quella che nella leggenda portò via il corpo del bassista dopo l’incidente.
Quante ombre sulla vita del gruppo che ha visto tanti litigi e tanti momenti per tornare insieme,per essere ancora coloro che fanno gridare ad alta voce le ragazze nei video del passato,quando Paul era Paul,quando Lennon era vivo e quando i Beatles erano i The Beatles.