di Francesca De Santis
Stanotte saranno 100 anni dall'affondamento della nave più famosa nella storia dell'umanità: il Titanic.
Universo Ignoto tenterà di proporvi alcune informazioni salienti sul naufragio e, soprattutto, vi pubblicherà i giornali dell'epoca, rarissimi e ormai quasi introvabili. Ma andiamo con ordine...
Un "palazzo galleggiante" salpò da Southampton nel 1898 per il suo viaggio inaugurale. Era il più grande e lussuoso transatlantico mai costruito. Ma la nave, frutto dell'immaginazione del romanziere Morgan Robertson, non giunse mai a destinazione: la sua chiglia fu squarciata da un iceberg ed affondò causando molte vittime. Il nome della nave era Titan.
Quel parto della fantasia era destinato a divenire realtà 14 anni dopo, il 14 Aprile 1912. La nave era il Titanic.
Sarà forse stato un errore dare un nome così importante ad una nave?
Se si ricorre all'etimologia del termine "TITANI" si ha come definizione quella di un nome proprio: Stirpe GIGANTESCA più antica degli dei, che sbalzò Urano dal trono e dopo una dura lotta venne PRECIPITATA nel Tartaro. La scelta del nome, quindi per promuoverne la grandezza e la forza, non poteva essere più azzeccata. Considerato quindi anche il significato puramente formale, stesso discorso... Precipitati gli uni, precipitata l'altra.
Tartaro significa Terrore mentre secondo la tradizione esiodea Urano che significa Cielo Stellato(quello che nel film Titanic ben sovrasta i dolci occhi dei due protagonisti). Urano si unì con Gea e la fecondò gettando su di essa gocce fertili di pioggia dando così vita , tra i vari, anche ai Titani. Forse è per questo che il Titanic è divenuto così grande?
E' affondando che ha creato il proprio mito, toccando con la sua stazza l'acqua, fecondando esso stesso l'Oceano con le sue anime.
Un altro mistero fu quello legato al giovane marinaio William Reeves che era di guardia su un vascello a vapore diretto dall'Inghilterra al Canada nel 1935. Era Aprile, il mese dei disastri provocati dagli iceberg. Il turno di guardia doveva finire a mezzanotte. Reeves sapeva che quella era l'ora in cui il Titanic si era scontrato con un iceberg. Anche allora il mare era calmo. Colto da un angoscioso presagio, ricordò che la data della catastrofe coincideva con la data in cui era nato. Lanciò un grido d'allarme e pericolo. La nave si fermò a pochi metri da un iceberg. Il nome del vascello? Titanian.
Queste sono alcune delle curiosità che noi di universo ignoto sappiamo offrirvi.
Ma non finiscono qui.
"Siamo appena passati attraverso una spessa banchisa di ghiaccio e parecchi iceberg". Questo il messaggio che il comandante Albert E. Smith fece segnalare con l'apposita lampada della sua nave, la Rappahannock in rotta da Halifax verso est, a un bastimento che navigava verso ovest. Erano circa le 22.30 del 14 Aprile 1912. "Messaggio ricevuto, grazie e buona notte". La risposta veniva mandata da una nave di nome Titanic. Poco prima un messaggio analogo era stato inviato al Titanic dalla Mesaba e alle 23 dal Californian. Nessuno di questi tre messaggi venne inoltrato alla plancia del Titanic. La nave filava a circa 21 nodi. Fleet e Lee erano i nomi delle due vedette. Fu il primo a notare la "cosa". Ma ormai era troppo tardi. Sarebbero stati i tentativi di evitare l'iceberg a causare lo squarcio sulla nave e il seguente affondamento.
Circa la sicurezza in navigazione l'autorevole rivista Engineering aveva scritto: "Rappresentava tutto ciò che preveggenza e conoscenza potevano escogitare per renderlo immune da qualunque disastro".
Forse anche la frase stessa di un marinaio dell'equipaggio "Neppure il Padreterno potrebbe mandare a picco questa nave" detta poco prima di partire, avesse quella profonda prepotenza che nemmeno la stazza di 46. 328 tonnellate poteva sostenere di fronte alla grandezza dell'Oceano Atlantico.
Di certo, nessuno aveva potuto immaginare una catastrofe simile, tanto più i facoltosi nomi che presero parte al viaggio inaugurale: Ismay( Presidente della White Star), Hays e Thayer (proprietari delle maggiori ferrovie degli Usa e del Canada), Roebling's (costruttore del ponte di Brooklin), Ryerson ( re dell'acciaio) , Dodge (banchiere), Clinch Smith (comico), Clarence Moore (campione sportivo), l'inaffondabile Maggie Brown, sir COsmo e lady Lucile Duff-Gordon, John Jacob Astor, Balfour e moltissimi altri.
Sono queste alcune delle voci che poi descrissero come "irreale" il clima che avevano vissuto . La signora Brown raccontò infatti "Qualcuno rideva, era tutto così formale che nessuno pensava ad una tragedia. L'orchestra suonava e gli uomini rimboccavano le coperte alle donne". Questo fa un po' ripensare allo scarso allarmismo iniziale della nave Concordia.
Tornando al Titanic, un'altra stranezza poco risaputa è il mancato soccorso da parte del capitano del Californian che , pensando che fosse una piccola nave a chiedere soccorso (vedendo i fuochi in lontananza) , si rifiutò di mettere in pericolo la nave spingendola di notte attraverso il ghiaccio.
Non è nemmeno sufficientemente noto l'atto eroico del 35 macchinisti che avevano fino all'ultimo pompato acqua per tentare di tenere la nave a galla.
Secondo un'altra testimonianza, l'ultima voce sul mare si spense 40 minuti dopo che il Titanic era sparito. I morti furono 1500.
Si potrebbero ricercare molte altre stranezze e curiosità, ma la verità è che la storia di questo naufragio "ti mangia" e appena ti addentri nel profondo, perdi il filo di quello che avresti potuto dire.
Universo Ignoto crede che il vero mistero del Titanic appartenga al cuore e alle anime delle persone che vi trascorsero del tempo. E' il mistero della vita di ognuno. Ed anche di coloro che 100 anni fa si persero nell'oceano. Sotto un cielo stellato.
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