giovedì 12 aprile 2012

La misteriosa morte di Jurij Gagarin




«Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini.»

Ricorre proprio oggi l'anniversario, era il 12 aprile 1961 quando l'allora maggiore Jurij Gagarin, a soli 27 anni, diventò il primo uomo della storia a osservare la Terra dallo spazio.

La navicella Vostok 1 partì alle ore 9:07 da Mosca e compì un'intera orbita ellittica attorno alla Terra, durata 108 minuti; durante il volo, guardando dalla navicella ciò che nessuno aveva mai visto prima, il cosmonauta diede le prime emozionanti informazioni sul nostro pianeta, comunicando alla base che "la Terra è blu [...] Che meraviglia. È incredibile".

Migliaia di russi attesero il ritorno di Gagarin dal primo viaggio nello spazio e la sua impresa ebbe una grande eco in tutto il mondo, facendolo divenire Eroe dell'Unione Sovietica.

Molti interrogativi però ruotano attorno alla sua morte avvenuta poco anni dopo in circostanze abbastanza misteriose.

Come è morto esattamente  Jurij Gagarin?

Il Grande Cosmonauta Russo - il primo uomo nello spazio, fu 'eliminato' da un complotto militare ?  E per quali motivi ?

E' ovvio che in concomitanza con il quarantennale della morte di Gagarin, la vicenda torni di attualità e che il caso in qualche modo si riapra.

Vi riportiamo integralmente l'ottimo pezzo scritto da Beatrice Ottaviano per l'Ansa, che riassume tutta l'intricata e interessantissima vicenda:

Il 26 marzo di 40 anni fa un aereo caccia militare sovietico si schiantava vicino al villaggio di Novosielovo, circa 200 chilometri a est di Mosca: in quel disastro, moriva  Jurij Gagarin, primo uomo nello spazio, una leggenda non soltanto per i russi, ma per l'intero globo.

A tanti anni di distanza, il dossier su quella morte resta un segreto tra i meglio custoditi, nonostante nel frattempo sia caduta l'Urss, e le speculazioni si sono moltiplicate, grazie anche alle tante zone d'ombra comunque emerse.

Era nata come una giornata storta per quello che era l'uomo piu' ammirato e idolatrato del paese: uscendo di casa, aveva dimenticato la sua tessera di ingresso all'aeroporto militare, e nonostante i controllori fossero piu' che disposti a farlo entrare comunque, da buon cittadino ligio aveva deciso di tornare a casa a prenderla.

Una superstizione popolare russa vuole che chi dimentica qualcosa, farebbe bene a lasciar perdere, pena una giornata nera. E in effetti, la macchina che doveva portarlo all'aeroporto si era fermata per un guasto, costringendolo a prendere un autobus . Il copilota di quel fatidico volo, Vladimir Sergheiev, era anche lui di pessimo umore: aveva appena litigato col suo comandante.

Quanto all'aereo, qualcuno aveva dimenticato di cambiare i nastri alla scatola nera, che non fu quindi di nessun aiuto agli inquirenti. Anche il radar della base era fuori servizio, e i due decollarono senza neanche avere le previsioni meteorologiche, dato che l'aereo che le aveva appena fatte era atterrato quasi in contemporanea con la loro partenza.

Cosa sia successo in quel volo che doveva essere di semplice routine, non si sapra' mai.

Due anni fa era stato proposto un tentativo di simulazione, ma i servizi segreti (Fsb) eredi del Kgb avevano fatto cadere la cosa, affermando che non sarebbe comunque stata indicativa. Quanto ad aprire il dossier segreto, la risposta e' stata un secco 'nyet': secondo qualche giornale, perche' gli investigatori fecero solo dei buchi nell'acqua e preferirono non pubblicizzare la loro impotenza.

In estate l'inchiesta venne chiusa senza che fossero resi pubblici risultati: altri avvenimenti stavano calamitando l'attenzione dell'opinione pubblica, concentrata sull'invasione di Praga e sulla sanguinosa repressione della timida 'primavera' iniziata nell'allora Cecoslovacchia da Aleksandr Dubcek.

Alcune delle ipotesi che avevano piu' fatto discutere sulla morte di Gagarin sono state nel frattempo liquidate: i paracadute scomparsi, per esempio, che vennero rubati dagli abitanti del villaggio per utilizzarne la preziosa seta. O l'uccello morto trovato vicino ai resti del caccia, per il quale qualcuno aveva pensato a una collisione in volo, ma che risulto' ucciso da un falco. O la possibilita' che Gagarin o il suo copilota avessero alzato troppo il gomito: risulta da testimoni che avevano bevuto soltanto, due giorni prima, un bicchierino di vodka per festeggiare un compleanno.

Non ha trovato riscontri neanche la possibilita' di un incidente provocato da una vicina sonda meteorologica: le analisi sul vetro della cabina - dell'aereo fu recuperato oltre il 94 % dei pezzi, un record per quel tipo di incidenti - dimostrano che il velivolo era intatto quando inzio' la sua caduta a vite verso la terra.

Si e' pensato a un malore di uno dei due, che abbia distratto il compagno, ma la tesi non e' dimostrabile. Come non e' dimostrabile che un altro aereo fosse in volo nei pressi in quel momento e che la perdita di controllo fu dovuta al tentativo di evitare una collisione.

Di fatto, ora in molti chiedono chiarezza e l'apertura del famigerato dossier: anche perche' il mistero di quella morte, avvenuta a soli 36 anni di eta', ha dato luogo nel tempo a tutta una serie di leggende metropolitane sulla tesi del complotto:

c'e' chi sostiene che Gagarin volesse passare in Occidente dopo essere stato reclutato da una avvenente spia - si diceva fosse un donnaiolo - e c'e' chi crede al sabotaggio di un marito o di un collega geloso. C'e' soprattutto chi ritiene che Gagarin fosse a conoscenza di segreti che i suoi comandanti non volevano vedere divulgati, dal presunto incidente alla capsula 'Vostok' con la quale il giovane compi' l'impresa del primo volo spaziale, e che lo avrebbe costretto a paracadutarsi, a qualcosa che potrebbe avere visto durante la manciata d'ore fuori dalla Terra.


(fonte: http://mysterium.blogosfere.it)

1 commento:

  1. L'occidente ha lavorato da sempre, per corrompere gli stati "socialisti", anche perchè...dalla loro vi erano i DOLLARI...basti vedere la deriva planetaria attuale. Cari saluti.

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