“Sono convinto che gli Ufo esistono perché ne ho visto uno”(Presidente
Jimmy Carter).“Gli alieni sono là fuori e la Terra è meglio che faccia
attenzione a loro” (Stephen Hawking). “Voltatevi, uscite da questo mondo
a tre dimensioni ed entrate nell’altro mondo, nella quarta dimensione,
dove il basso diventa l’alto e l’alto diventa il basso”(Tommaso Moro).
Il nuovo libro “
Ufos & Aliens – Exposed, Uncovered, and Declassified – Is there anybody out there?”
di Michael Pye a Kirsten Dalley (New Page Books – The Career Press, Usa
2011, pp. 253), prossimo alla catalogazione ufficiale nella Libreria
del Congresso degli Stati Uniti d’America, getta nuova luce sul presunto
fenomeno fisico alieno sulla Terra, cristallizzando le regole
dell’investigazione esobiologica nel XXI Secolo. Per svelare il più
grande mistero scientifico dell’umanità e per denunciare i debunkers in
servizio permanente effettivo. Le prove esistono? Che cosa sono gli Ufo?
Quale dovrebbe essere la risposta umana a un evento così straordinario?
Se incontraste una creatura aliena nel giardino di casa o in un bosco,
cosa fareste? Perché gli alieni dovrebbero già essere qui sulla Terra e
infastidire il sonno di pochi “eletti”? Dove si nascondono? Chi li
protegge? I governi sono in grado di fronteggiare un’invasione? Sono
finzione o realtà? I video realizzati con le nuovissime videocamere HD e
trasmessi da Internet, sono autentici o falsi clamorosi? Grazie al
contributo di tredici esperti mondiali di esobiologia (con i relativi
curricula), tra cui il fisico nucleare Stanton Friedman, il volume
sviluppa ed analizza in maniera critica nuove prove ed evidenze fisiche
che sembrano dimostrare, al netto degli scherzi della controinformazione
dei “debunkers”, la presenza sulla Terra di ordigni, veicoli ed esseri
non necessariamente umani in libera circolazione come i reporter di
Discovery Channel. “Abbiamo una conferma angelo. Tango, delta tango,
wisky, tango, la procedura zebra è cominciata”(Intrusi, CBS). Chiamateli
come volete: extraterrestri, meta-terrestri, ultraterrestri, antichi
nativi terrestri, alieni. Gli autori suggeriscono che questi esseri si
aggirano tra di noi apparentemente indisturbati per fare ciò che
vogliono da chissà quanto tempo. L’opera focalizza l’attenzione del
lettore, scienziati compresi, non tanto sugli eventi già noti quanto
sugli episodi più importanti ed ignoti al grande pubblico che i
documenti declassificati dai governi stanno lentamente svelando. Al
centro dell’indagine condotta privatamente dagli esperti della nuova
ufologia scientifica (che trova tra i suoi padri fondatori l’astronomo
J. Allen Hynek, il celebre psichiatra di Harvard e vincitore del premio
Pulitzer, John E. Mack, e il fisico Stanton Friedman) si scoprono
avvistamenti e contatti che sembrano incredibili e fin troppo reali.
Come la testimonianza offerta a John Mack da 62 bambini (tra i 5 e i 12
anni) di una scuola africana di Ruwa (Zimbabwe), testimoni diretti il 16
settembre 1994, in pieno giorno, di una visita aliena! Come le storie
di “cover up” messe in piedi per raccontare altre vicende, altri
esperimenti militari, altri test effettuati con cannoni nucleari, per i
libri ufficiali di storia. Stanton Friedman mostra quanto siamo vicini
al primo viaggio interstellare dell’umanità grazie alla fusione
nucleare, ai segreti scientifici e tecnologici finora custoditi
gelosamente ma acquisiti da tempo. Il controverso padre della teoria
sugli antichi astronauti, Erich von Daniken, studia in Manetho ed
Eusebio le tracce lasciate da antiche creature ibride (sfingi) nella
cultura mondiale e illustra i risultati tecnologici (clonazione) atti
alla loro creazione da parte dell’uomo, magari per l’esplorazione dello
spazio. Nich Pope, già membro del Ministero della Difesa britannico,
presenta gli ultimi documenti declassificati sugli Ufo, custoditi negli
archivi nazionali del Regno Unito, inclusi quelli più interessanti e
scottanti relativi al Primo Ministro W. Churchill che pare ne fosse
informato. Donald R. Schmitt, co-direttore del centro studi ufologici
intitolato all’astronomo J. Allen Hynek, ripercorre l’intricata vicenda
storica dell’incidente di Roswell sotto un’altra prospettiva,
descrivendo il tentativo governativo di copertura. Thomas J. Carey,
veterano della Us Air Force, espone le azioni dei militari messe in atto
per intimidire attivamente e passivamente la popolazione americana,
testimone diretta degli avvistamenti e dei contatti con la tecnologia
aliena, per distrarla dalla verità. Che, cioè, là fuori (non
necessariamente solo nello spazio esterno) c’è qualcosa di notevole e di
più o meno visibile, che ci osserva, studia ed analizza con il
beneplacito dei potenti della Terra. Assolutamente contrari a
riconoscere ufficialmente, almeno per ora, il fenomeno fisico in atto.
La fantascienza cinematografica e le varie trasmissioni televisive
finora andate in onda sul fenomeno (presunte “abductions” comprese), per
quanto incredibili possano sembrare, pare siano di aiuto per
allontanare i cittadini dalla verità. Michael Pye (BA alla Southern
Connecticut State University) è un editore di successo per la New Page
Books dal 2003. Affascinato dalla visione della serie “In search of…”
interpretata da Leonard Nimoy, ha sviluppato un prolifico interesse per
il mistero. Kirstern Dalley, laureata alla Columbia University (BA in
letteratura comparata) ha collaborato in varie iniziative editoriali
della New Page Books fin dal 2004. I tredici contributi offerti dal
volume
sono: “A Cosmic Watergate: Ufo Secrecy”, di Stanton Friedman; “The Real
X-Files”, di Nick Pope; “Doubt Beyong Reason”, di Gordon Chism; “An
Alien Intervention”, di Jim Moroney; “Alien Abduction: Fact or
Fiction?”, di Kathleen Marden; “Cosmic Peeping Toms: Ufos and
Invisibility”, di Micah Hanks; “The Kingman Affair”, di Nick Redfern;
“Roswell in Perspective: The Human Response To An Extraordinary Event”,
di Donald R. Schmitt; “Star Travel: How Realistic Is It?”, di Stanton
Friedman; “The Ufo Problem: Toward a Theory of Everything”, di John
White; “Killing The Roswell Story”, di Thomas J. Carey; “Identity
Crisis: When Is a Ufo Not a Ufo?”, di Marie D. Jones e Larry Flaxman;
“Hybrids: Memories of the Future”, di Erich von Daniken.
Non tutto è
accettabile sul piano logico e razionale, come il voler deliberatamente
associare le apparizioni mariane di Fatima e Lourdes a fenomeni di tipo
extraterrestre. Dunque, consigliamo il massimo spirito critico come del
resto per tutte le altre pubblicazioni a carattere ufologico. Ma la
maggior parte delle argomentazioni presentate nel libro Ufos &
Aliens sembrano valide perché lasciano aperta la porta del dubbio, della
critica e della scoperta. “Siate affamati, siate folli” – affermò Steve
Jobs nel suo indirizzo di saluto ai neolaureati della Stanford
University al termine di una Lectio magistralis davvero suggestiva. Fu
il suo saluto all’umanità intera. Vale anche in queste tematiche.
“Technological progress comes from doing things differently in an
unpredictable way. Such progress has proven itself to be both speedy and
inceasing”, afferma il fisico nucleare Stanton T. Friedman nel libro
Ufo & Aliens. Eliminato l’irrilevante dalle tesi più ardite finora
prodotte da pseudo-ufologi ed agenti del discredito per spiegare e/o
negare il fenomeno ET sulla Terra, ciò che rimane, per quanto possa
apparire impossibile, è altamente probabile. È la parola di uno
scienziato, Stanton Friedman, che ha smascherato finti fisici nucleari
addetti alla retro-ingegneria aliena, finti ufologi, finti testimoni e
veri disinformatori in servizio permanente effettivo. In forza di
documenti segreti, storici e processuali alla mano, Friendman conosce
molto bene i buontemponi dell’ufologia mondiale. I segreti di stato
sugli ET, secondo gli autori del libro Ufo & Aliens, non possono
reggere dinnanzi al desiderio delle persone di conoscere la verità,
fatti salvi gli inderogabili diritti alla sicurezza nazionale di ogni
singolo governo. Ma, forse, per aprire gli occhi di tutti su queste
realtà celesti così evidenti, occorre un cambiamento radicale nella
politica scientifica, informatica, giornalistica e filosofica, per
distinguere l’intrattenimento letterario e cinematografico dalla verità.
Altrimenti lo shock culturale potrebbe rivelarsi così devastante da
neutralizzare la nostra civiltà in poche ore. L’astrofisico britannico
Stephen Hawking, autore di bestseller internazionali come “Dal Big Bang
ai buchi neri. Breve storia del tempo” e “Il Grande Disegno”, si dice
convinto che non solo gli extraterrestri esistano, ma che “l’umanità
dovrebbe fare tutto ciò che è in suo potere per evitare qualsiasi
contatto con loro”. In tal caso, sarebbe già troppo tardi. Chissà quanto
tempo! La vita aliena, secondo Hawking, esiste non solo in alcuni
pianeti, ma forse al centro delle stelle o addirittura fluttua nello
spazio interplanetario in forme e sostanze che non possiamo lontanamente
immaginare. Il nostro Universo, infatti, contiene 100 miliardi di
galassie, ciascuna con centinaia di milioni di stelle. In un luogo così
affollato di massa e di energia, “è improbabile che la Terra sia l’unico
pianeta dove si è evoluta la vita”, sostiene Hawking. Il problema,
però, secondo lo scienziato, “è che il contatto con una tale specie
potrebbe essere devastante e troppo rischioso per l’umanità. Se mai gli
alieni ci dovessero visitare, potrebbero sfruttare la Terra
e le sue risorse, con un risultato che sarebbe simile a quando
Cristoforo Colombo sbarcò in America” o peggiore.
Se, dunque, gli alieni
esistono per Hawking, allora siamo già in un Universo autocosciente.
Cioè siamo in presenza non di semplici affermazioni anticonformiste, ma
di fatti incontrovertibili. Dunque gli extraterrestri esistono già
teoricamente. E non sono tutti virus e batteri. Tuttavia Hawking,
intervenendo nel 2008 alla George Washington University per le
celebrazioni del cinquantenario della Nasa, cercò di spiegare anche
l’altro scenario: il perché il genere umano non sia mai riuscito a
entrare in contatto con forme di vita extraterrestri. Tre le possibili
spiegazioni: qualunque forma di vita è raramente presente in tutto
l’Universo; organismi rudimentali sono abbastanza comuni nello spazio ma
le forme di vita intelligenti sono al contrario molto rare; gli esseri
viventi, quando dotati di intelligenza, tendono ad autodistruggersi
molto velocemente. “Per quanto mi riguarda – disse Hawking – io propendo
per la seconda ipotesi: la vita intelligente è un fenomeno molto raro.
Tanto che secondo alcuni è un evento che ancora deve manifestarsi
persino qui sulla Terra. Se mai vi dovesse capitare di incontrare un
alieno, state comunque attenti: potreste essere contagiati da un virus
contro il quale non possedete alcun anticorpo”. Quel che accadde ai
Nativi Americani quando vennero a contatto con i conquistatori venuti
dal Vecchio Mondo. Un paragone che lo stesso Hawking evocò per
incoraggiare il genere umano a far presto, a gettarsi alla conquista
dello spazio per colonizzare altri pianeti. “La decisione di emigrare
nello spazio cambierebbe completamente il futuro della razza umana e da
questa scelta potrebbe dipendere anche la sopravvivenza stessa della
nostra specie. Chi si oppone alla colonizzazione dei corpi celesti come
la Luna e Marte, si comporta come coloro che intralciarono Cristoforo
Colombo”. Il fatto è che non siamo una nazione terrestre unita. Ogni
stato e ogni governo della Terra, ragiona per la propria sopravvivenza. E
questo complica la sfida spaziale e la ricerca della verità sugli
alieni. Storie, leggende, tradizioni orali e scritte, tuttavia, non
mentono sulla natura del fenomeno e descrivono strani oggetti ed esseri
nel cielo, raccontando di visitatori di altri mondi e di profezie che
interessano il presente e il futuro del nostro pianeta. Molte culture
di tutto il mondo lo attestano. Oggi siamo sette miliardi di persone.
Per la prima volta nella storia della Terra. È un caso? È tutta opera
dell’uomo? L’arte, l’architettura, le scienze confermano – scrivono gli
autori del libro Ufos & Aliens – che siamo di fronte a un complesso
intreccio di conoscenze universali tramandate nei secoli, che non
possono essere definite fantascienza. Il numero esponenziale di
avvistamenti e contatti, anche in società non tecnologiche (come
confermano le indagini dello psichiatra John Mack in Africa), dimostra
che, al netto dei falsi, degli scherzi e dei depistaggi facilmente
smascherabili, c’è molta carne al fuoco per poter indagare il fenomeno
scientificamente. Poiché il numero dei casi veri, seppur esiguo,
presenta evidenze sconvolgenti e impossibili da ignorare, è giunta l’ora
di applicare il “Think different” anche in queste delicate inchieste,
per affidarsi alla regola aurea del grande Steve Jobs, padre fondatore
della Apple. Gli autori del libro, da parte loro, intendono accendere il
fuoco della curiosità per alimentare la fiamma della verità grazie a
un’indagine interdisciplinare aperta a tutti i contributi più rilevanti
offerti dai maggiori esperti del pianeta, compresa la comunità
scientifica internazionale. Un libro per gli scettici che vi possono
cercare e trovare molte argomentazioni stimolanti. Insomma, la risposta a
lunga cercata alla domanda sulla vera identità degli scienziati che si
occupano di ufologia mettendo a repentaglio le loro carriere: chi sono e
perché pensano a quello che dicono, scrivono e testimoniano
pubblicamente. I ricercatori della scienza ufficiale e i giornalisti
investigativi, sono i benvenuti. I debunkers sono avvisati. Al giorno
d’oggi, infatti, conta la credibilità professionale acquisita dai
testimoni anche grazie a test come il Minnesota Multiphasic Personality
Inventory (MMPI). Gli esobiologi del libro ne sono pienamente convinti.
La maggior parte degli autori dei tredici contributi di questo volume,
sono scienziati dotati di un ottimo curriculum e di grande coraggio.
Persone che sfidano, nel nome dell’investigazione scientifica sulla
presunta presenza aliena sulla Terra, la censura e il rifiuto dei loro
colleghi per arrivare là dove nessun altro è mai giunto prima, almeno
nel loro campo d’indagine. Dove la testimonianza diretta delle persone
coinvolte nel fenomeno alieno, assume una rilevanza assoluta, giocando
un ruolo essenziale accanto alla prova materiale diretta e indiretta
dell’evento fisico alieno, acquisita o in via di definizione grazie alla
collaborazione delle agenzie e dei governi più volenterosi. L’ufologia
non è ancora una scienza ufficiale da premio Nobel, perché finora non ha
mai garantito sufficienti criteri scientifici nei suoi protocolli. E
così non è mai stata riconosciuta dall’Accademia e dalla comunità
scientifica internazionale. A ciò hanno contribuito non pochi debunkers.
Ma, grazie a molti ricercatori qualificati, l’investigazione
esobiologica si sta affermando in tutte le scienze, facendo passi da
gigante e segnando successi fino a poco tempo fa assolutamente
impensabili, anche al di là dell’altra regola aurea del “publish or
perish”. E, in effetti, molte scoperte scientifiche oggi vengono
tranquillamente annunciate su Internet direttamente, bypassando molti
canali ufficiali dopo scrupolose analisi. Lo sviluppo delle moderne
tecnologie ha contribuito non poco all’introduzione dei canoni
galileiani fondati sull’osservazione del fenomeno naturale e non sulla
creazione di storie fantastiche. Oggi questo è possibile anche
nell’esobiologia. Nelle loro inchieste gli autori del libro fondano le
loro argomentazioni e deduzioni su alcuni controversi fatti per provare
ciò che la cultura oggi rifiuta di ammettere a cuor leggero al di fuori
dei cinema e delle pubblicazioni: la visita in atto degli extraterrestri
a tutte le popolazioni della Terra, ieri, oggi e sempre. Per questi
ricercatori, privi di tentazioni pubblicitarie, millenariste e settarie,
la verità sui “marziani” è una necessità vitale che vince il desiderio
di credere. L’ufologia scientifica, infatti, cerca di rispondere ai
canoni galileiani. Non è una fede, non è una religione. Anche se,
ahinoi, esistono sette ufologiche che esulano dal tema del volume e
dall’inchiesta scientifica. Il fatto è che molti governi del mondo hanno
ammesso
di aver occultato documenti e prove. Le informazioni che stanno
trapelando sono considerevoli: il governo britannico ha già divulgato
più di ottomila autentici X-Files prima classificati. È il caso di J.
Edgar Hoover, la cui memoria del 1950 declassificata di recente
dall’FBI, sembra provare l’autenticità dell’Ufo crash presso Roswell. La
questione scientifica, tecnologica, economica e di sicurezza nazionale,
rimane intatta. E consente di farsi un’idea sulle reali motivazioni che
muovono i governi, le agenzie segrete e le grandi industrie, a tenere
ben nascosta la verità su tutto il resto. Pare, infatti, che la maggior
parte dei documenti più sensibili, non saranno mai declassificati e
divulgati. A costo della loro distruzione. Il libro Ufos & Aliens
illumina a giorno anche il caso Kingman, meno famoso alle cronache, ma
non per questo meno interessante per capire le dinamiche della
disinformazione operata dai canali (semi)ufficiali. Quanto basta per
farsi un’idea sulla pericolosità dell’argomento Ufo che oggi sembra
spaziare più in là, inglobando temi seri come la teoria degli universi
paralleli e dei tachioni (compresi i neutrini iperluminari del Gran
Sasso) che pare rendano possibile l’apparente impensabile: la
costruzione e/o il rilevamento di autentiche vie di comunicazione
interstellare grazie ai ponti-pozzi gravitazionali Einstein-Rosen. Se si
accettano le premesse del volume, cioè una sana apertura mentale
basilare per tutti (non solo per ogni scienziato che si rispetti) in
nome della ricerca della verità su questi fenomeni, peraltro già
verificabili, si può da scettici e con la massima cautela affrontare la
lettura del libro. Che è una sfida lanciata dagli stessi autori alla
nostra sete di conoscenza ed, allo stesso tempo, uno stimolo formidabile
alla ricerca di prove autentiche dirette che, a quanto pare, ci
circondano. È una sfida per pensare al fenomeno naturale in quanto tale,
che sia o meno in corso sulla Terra. Senza lasciarsi condizionare dai
falsi che sommergono Internet e i media ufficiali, e dalle storie più
inverosimili dell’universo, frutto del lavoro dei debunkers per
screditare fatti e persone. L’Accademia ha bisogno di prove. È questa la
sfida, consapevoli del fatto che la realtà quantistica in cui tutti
viviamo è più fantasiosa della fantasia e che occorre lasciarsi aperte
tutte le porte per investigare il fenomeno e per conseguire i più grandi
successi. Un po’ come accade per la scoperta di nuove comete.
L’astronomo non ha bisogno di credere in una cometa per puntare il
telescopio o il binocolo nella giusta fetta di cielo e darle la caccia.
L’astronomo sa che esistono nello spazio centinaia di migliaia di
potenziali oggetti cometari in grado di avvinarsi al Sole. Ha solo
bisogno della strumentazione migliore sotto le condizioni migliori di
osservazione, sperando di fare centro. Se gli autori del libro hanno
ragione, la probabilità di filmare un alieno sulla Terra è
incredibilmente maggiore di quella di scoprire un nuovo astro chiomato.
Che ci crediate o meno. Perché la luce e la materia, anche quelle
invisibili, non possono essere nascoste sotto il moggio. Il primo passo
per svelare il mistero ET, è porsi la domanda giusta. Cosa ci si aspetta
di osservare? Così come accade per l’invenzione degli esperimenti
scientifici sotto il Gran Sasso, bisogna sviluppare il pensiero
matematico su ciò che osservo e su cosa mi aspetto di trovare con la
strumentazione disponibile. Altrimenti, ne devo inventare un’altra
all’uopo. Così ragiona lo scienziato anche in presenza di eventi ignoti,
rari e difficilmente riproducibili. Ora, non sappiamo cosa e chi
osservare. Questo è il punto. La materia ordinaria terrestre, la
possiamo osservare facilmente. Ma nulla ancora sappiamo sulle altre
forme complesse (non particellari) di materia del tipo “oscura” perché
ignota. Se gli ET fossero composti di materia oscura, saremmo oggi in
grado di osservarli? Occorre, quindi, porsi il giusto quesito per
inventare la strumentazione più idonea. Parallelamente nessuno ha il
diritto di screditare il lavoro degli scienziati per nascondere la
verità sulle realtà celesti e per negare la ricerca. Secondo Stanton
Friedman, tuttavia, si continua a negare la verità sul fenomeno alieno
nonostante il 21,5% di eventi ignoti registrati e così classificati nei
rapporti ufficiali Usa, quasi sicuramente attendibili. In nome del
solito mantra invocato dalle agenzie per la sicurezza nazionale. Se così
fosse, la Questione Aliena assumerebbe le sembianze di un fatto
prettamente di natura politica più che scientifica. Nessun governo o
complesso militare-industriale potrebbe mai accettare scelte imposte da
un solo leader planetario, in aperta violazione della sicurezza e della
libertà di ogni nazione. Secondo Friedman, a differenza dei segreti
militari ordinari (satelliti nucleari sovietici in rientro
nell’atmosfera, lancio
di missili per abbatterne alcuni, crisi dei missili di Cuba, rientro di
capsule fotografiche da satelliti spia, etc.) più o meno Top Secret e
quindi declassificabili, la Questione Ufo-ET merita lo sviluppo di
un’inchiesta radicalmente differente. Chissà se le intercettazioni
ambientali e telefoniche made in Italy, potrebbero risultare decisive!
Negli eventi alieni sconosciuti e ignoti finora classificati si nasconde
– secondo Friedman – il più grande segreto dell’umanità. In pratica,
anche il modo per viaggiare nell’Universo e per risolvere tutti i
problemi dell’umanità. Se i cittadini non hanno ancora capito l’utilità
di un Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari dello Spazio Esterno,
visto che nel settembre 2010 è stata negata ogni responsabilità su
eventuali funzioni di rappresentanza planetaria nel caso di “primo
contatto” diplomatico con altre razze aliene; e se le persone di
buonsenso non hanno ancora compreso il ruolo dei governi e delle agenzie
(para)governative sulla Questione ET, allora i veri giornalisti liberi
che ancora oggi sembrano brancolare nel buio quando non operano come
veicoli ufficiali di disinformazione, hanno il dovere di dimostrare la
volontà di fare davvero luce sull’intera faccenda. Siamo o no in uno
scenario di caccia aliena tra il gatto e il topo? Siamo prede o
predatori? I segreti tecnologici e militari, certamente non possono
essere divulgati a tutti, in un mondo non ancora democratico e civile,
diviso da guerre fratricide e da nuove rivoluzioni urbane giovanili
potenzialmente devastanti ( i fatti di Roma lo dimostrano). La
tecnologia ET nelle mani sbagliate – sempre secondo Friedman – potrebbe
condurci all’estinzione improvvisa e immediata. Non è questo che si
chiede. Ma la semplice verità sulla presenza o meno degli extraterrestri
sulla Terra. Cioè, una dichiarazione ufficiale che avrebbe
considerevoli implicazioni economiche, umanitarie, politiche e sociali.
Woodward e Bernstein riuscirono laddove altri avevano miseramente
fallito. Per smascherare lo scandalo del Watergate Cosmico, occorre la
stessa motivazione, lo stesso spirito d’iniziativa, lo stesso entusiasmo
e le stesse capacità. “La fiducia è davvero una cosa seria” – afferma
il giornalista Ezio Greggio nel telegiornale satirico italiano “Striscia
La Notizia”. L’approccio investigativo ed autenticamente indipendente
(cioè realmente giornalistico) alla Questione ET, muove da un lavoro
serio e meticoloso delle fonti più autorevoli in collaborazione con la
comunità scientifica internazionale e gli scienziati di buona volontà
disposti a tutto pur di conoscere la verità sul presunto fenomeno fisico
alieno in corso sulla Terra. Meglio non fidarsi, quindi, degli “Ufo
files” di dubbia provenienza e facilmente accessibili grazie a Internet,
alla Tv ed al cinema. Meglio non fidarsi dei nuovi “contattisti”
chiunque essi siano. Perché la natura del fenomeno, se effettivamente
reale, è molto più complessa di quanto si creda. Mai fidarsi della
“corrente a getto” mediatica alimentata ad arte dai debunkers, a volte
semplici buontemponi in perfetta buona fede carnascialesca. Il dubbio e
la ragione possono aiutare ad aprire la mente a queste presunte nuove
realtà, senza lasciarsi travolgere dagli eventi, anche se fossero
terribili. In gioco è la nostra stessa sopravvivenza, affermano gli
autori del libro. Accogliere la verità nuda e cruda, ci consentirà di
adattare le difese per ogni evenienza. Abbiamo sconfitto fascisti,
nazisti e comunisti. Compresi tutti i dittatori della storia. Non
possiamo, dobbiamo e vogliamo temere nulla dalla verità. Altrimenti il
nostro futuro è segnato. Come lo fu quello dei Nativi Americani che non
riuscirono ad evitare l’invasione (anche batterica e virale) dell’uomo
bianco europeo. La mente aperta ci consentirà di sopravvivere. Ma è
difficile coltivare al giorno d’oggi un ottimismo di maniera su questi
temi. Non sappiamo ancora con chi abbiamo o avremo a che fare! Pensate,
come fecero i nativi delle isole Hawaii alla visione della nave del
capitano Cook quasi tre secoli fa, oggi c’è chi esulta alla visione
(anche da “rapiti”) degli extraterrestri e dei loro sorprendenti mezzi.
Vi lascio immaginare il perché. Il più colossale crimine infatti,
sarebbe quello di negare l’evidenza della realtà ai vari livelli di
conoscenza e di esistenza, per l’interesse di pochi. Magari per la
pubblicazione di un libro. Solo la memoria dei nostri fatti storici
potrà salvarci da un’eventuale invasione ET. Occhi aperti, dunque, e
coraggio. La morale della favola è sempre la stessa. Come fece Galileo
Galilei con gli uomini del suo tempo, la nuova visione del Cosmo non può
che essere accettata. Mai imposta e negata. Se le affermazioni
contenute nel libro Ufos & Aliens sono vere, la nuova visione
dell’Universo che ne esce fuori, è talmente diversa da tutto quello che
ufficialmente abbiamo appreso, studiato e compreso, che la nostra stessa
percezione della realtà fisica ne potrebbe risultare profondamente
sconvolta se non rivoluzionata. Dunque, prudenza. La natura fisica
dell’Universo è davvero complessa. Lo sappiamo. La scienza lo ha già
capito. Un po’ meno i duri di comprendonio. Dunque, c’è spazio anche per
la Questione Aliena sulla Terra, senza troppi complimenti. Certamente
non siamo soli nell’Universo. Perché siamo cittadini del cielo, non più
di nazioni in guerra permanente sulla Terra. Un pianeta azzurro d’acqua
che nell’immensità buia dello spazio non può passare inosservato tanto
facilmente. Questo suggerisce la sola logica. Se la nostra Galassia, ma
anche le stelle più vicine al nostro Sole (oltre duemila nel raggio di
50 anni luce), ospita una comunità di esseri viventi, magari tutti
diversi tra loro nei vari
livelli di civiltà, chi siamo noi per negarlo? Il significato autentico
della vita è proprio questo: la multiforme sapienza di DIO nel Creato
che ama conoscere se stesso. Questa è la nostra responsabilità per le
generazioni future: salvaguardare la vita che si rinnova qui sulla
Terra. Non le favole fantascientifiche. C’è poi il messaggio cristiano
che la Chiesa Cattolica è chiamata ad annunciare nel nostro mondo, non
altrove, come dice Gesù nei Vangeli. A pagina 235 di un altro libro,
“Così parlò Padre Pio” (edizione curata da Don Nello Castello,
IMPRIMATUR Vicenza, 14/6/74 † C. Fanton, Vescovo Ausiliare) alla
domanda: “Padre, dicono che negli altri pianeti ci sono altre creature
di Dio!”, padre Pio rispose: “E che vorresti che non ci fossero, che
l’Onnipotenza di Dio si limitasse al piccolo pianeta Terra? E che,
vorresti che non ci fossero altre creature che amano il Signore?”. Alla
seconda affermazione dell’autore: “Ho pensato che la Terra è un niente,
di fronte agli astri e tutti gli altri pianeti”, padre Pio disse: “Eh!
sì, e noi usciti dalla Terra siamo nulla. Il Signore non avrà certo
ristretto la sua gloria a questo piccolo pianeta. In altri ci saranno
degli esseri che non avranno peccato come noi”. Ma se scienziati come
Stanton Friedman e Kathleen Marden hanno ragione, siamo di fronte a uno
scenario di invasione aliena mitigata.
(fonte: improntalaquila.org)