Oggi vorrei segnalarvi sotto gentilissima concessione del giornalista investigativo e ufologo Maurizio Baiata , un'intervista inedita ad un pilastro dell'ufologia mondiale, lo studioso di abduction Budd Hopkins, recentemente scomparso.
Di seguito il testo iniziale:
"Budd Hopkins, il più famoso esperto
americano nel campo delle Abduction, è morto il 21 Agosto 2011, dopo una
lunga malattia contro la quale aveva lottato coraggiosamente.
Altrettanto coraggiosamente ha condotto la sua lotta contro
l’establishment scientifico e politico statunitense che mai ha ammesso
le prove, l’attendibilità delle testimonianze e la serietà degli studi
condotti da lui e da altri importanti ricercatori. Lo intervistai per la
prima volta a San Marino nel 1997 e il testo che qui presento nella sua
stesura originale è in gran parte inedito.
Maurizio Baiata: Budd, ti
ringrazio per questa intervista e vorrei entrare subito in argomento.
Puoi descrivere cosa muove le persone a contattarti?
Budd Hopkins: Le persone non reagiscono
immediatamente. Credo che in loro la semplice idea di dover ricostruire
certe esperienze crei automaticamente una situazione di disagio. Per
questo non si gettano a capofitto nel “programma” e il giorno stesso
chiamano l’esperto in abductions.
Ci pensano su a lungo e alla fine,
riluttanti, si rivolgono a me per un consulto. I contatti, le lettere e
le telefonate che mi giungono non sono mai diminuiti, sin dalla
pubblicazione del mio libro “Intruders” nel 1987. La corrispondenza
negli anni è aumentata progressivamente e ancora oggi ricevo ogni giorno
almeno due nuovi casi che devono essere investigati. Il punto non è
però la quantità, ma la qualità. I casi vengono dall’Italia,
dal Sud
America, dall’Europa, da tutti i territori degli Stati Uniti. Cerco di
mantenermi in contatto con i ricercatori delle varie nazioni, come te,
perché se ne occupino. Il numero dei casi però è enorme, stupefacente.
M.B.: : Come è iniziato il tuo coinvolgimento?
B.H.: Con Allen Hynek. Eravamo molto
amici. Allen era stato sempre a disagio con le abductions, non gli
piaceva riconoscere che avvenivano realmente. Era un uomo meraviglioso,
gli volevo bene. E mi diceva “Dannazione, Budd, i risultati della
tua inchiesta sono giusti, ma questo proprio non mi va giù! Non riesco
neppure a immaginare una cosa del genere!”. Tutto sommato in cuor
suo ci credeva, ma ha lottato contro l’idea dei rapimenti sino
all’ultimo giorno della sua vita. Non poteva accettarlo, anche se
ammetteva che i casi erano consistenti.
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