giovedì 8 novembre 2012

Misteriose onde magnetiche nel Lago di Scanno



 Il Mistero

Strani movimenti delle acque hanno spinto alcuni pescatori locali a chiedere l’intervento dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma. I tecnici hanno monitorato il fondale individuando rilievi magnetici soprattutto nella zona a nord. Misteriose onde nel lago, forse dovute a corpi magnetici o ad altri fenomeni che hanno spinto alcuni pescatori locali a chiedere l’intervento dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma. I tecnici hanno monitorato il fondale, individuando rilievi magnetici soprattutto nella zona a nord , nel territorio di Villalago. Gli esperti hanno condotto i rilievi su due imbarcazioni messe a disposizione da alcuni cittadini. «Il sospetto è che vi potrebbero essere sui fondali corpi estranei», commenta Enzo Gentile, pescatore di Scanno, «che darebbero vita ad anomali campi magnetici».

Il Lago

Il Lago di Scanno, appartenente per tre quarti al comune di Villalago e per un quarto a quello di Scanno, si trova in Abruzzo, nell'alta valle del fiume Sagittario, originatosi per una frana staccatasi dal Monte Genzana, tra 12.820 e 3.000 anni fa, che ha sbarrato il fiume Tasso. Il lago, situato a un'altitudine media di 922 metri s.l.m., ha la forma di un cuore, ha coste molto ridotte e per alcuni brevissimi tratti sono state adattate per la ricezione di bagnanti formando delle spiagge artificiali di sassi. Si trova a metà strada tra Villalago e Scanno, ed è il lago naturale più grande della regione. Da alcune visuali si presenta in forma di cuore, come ad esempio dal belvedere di Frattura Nuova, non molto distante dal grandissimo smottamento del Monte Rava che generò il lago sbarrando la valle del Sagittario. Il lago ha come immissari il Torrente Tasso ed il Torrente Giordano nonché alcuni corsi d'acqua minori e stagionali; non sembra avere emissari superficiali perché a causa del fenomeno carsico le acque del lago fuoriescono dal terreno poco più a valle, nel comune di Villalago, dando vita al fiume Sagittario. Durante l'inverno a volte un corso d'acqua attraversa la valle dal lago a Villalago generando altri laghi minori, alimentati dalle acque piovane e dal disgelo delle nevi fino alla tarda primavera, detti Cupaglione, Lago Secco o Laguccio, Lago Pio o Cupìa e Lago Buono. La profondità massima che raggiunge varia da un minimo di 32 metri a 36 metri quando c'è la piena.

Geologia

Il tratto della valle del Sagittario in cui si trova il lago di Scanno è compreso fra due grossi massicci calcarei: in sinistra idrografica si ha il complesso di Montagna Grande (calcari in facies di piattaforma), mentre a destra il gruppo del Monte Genzana-Monte Greco, caratterizzato invece da sedimenti calcareo-marnosi. Tutto il bacino imbrifero del lago è fortemente condizionato dalla vicina faglia di Monte Genzana, che a pochi chilometri ad est del lago, dal borgo di Iovana raggiunge attraverso la località I Giardini l'abitato di Frattura, e da una supposta faglia minore che dovrebbe seguire approssimativamente il fondovalle del fiume Tasso, cosicché un vasto affioramento di marne è entrato direttamente a contatto con i calcari marnosi del Monte Genzana; per le stesse ragioni i conglomerati di brecce fluviali ben cementati risultano leggermente rialzati rispetto al fondovalle del Tasso a causa dei movimenti quaternari della faglia. Questa particolare conformazione del territorio ha permesso, a seguito della grande frana, la stabilizzazione di un bacino lacustre alimentato dalle acque del fiume Tasso, che alimenta il lago con una portata media di circa 350 l/s, insieme ad una serie di sorgenti minori che si ipotizza siano attive al di sotto della superficie lacuale.

Flora e fauna

La vegetazione igrofila del lago è carente di specie. Non vi sono entità floristiche di grande importanza naturalistica e il paesaggio vegetale è molto povero lungo tutto l'intero tratto costiero, a causa anche della ripida uniformità delle sponde e dall'assenza di un emissario stabile, infatti nelle aree più prossime al lago non vi sono né pantani né torbiere. L'associazione vegetale dominante è il Phragmitetum communis, in cui domina assolutamente la specie acquatica più comune del lago, la cannuccia di palude (Phragmites australis); tra le natanti, dove le acque sono più ossigenate da piccoli immissari, vegetano sporadiche associazioni di brasche (Potamogeton natans) e gamberaie (Callitriche stagnalis). Le specie arboree prevalenti sono salici (Salix alba, Salix eleagnos) e pioppi (Populus alba, Populus nigra, Populus tremula) e presso la foce del Tasso il tiglio (Tilia platyphyllos). L'intenso sfruttamento del terreno circostante ha impedito la formazione di boschi igrofili, dal momento che le proprietà erano prevalentemente occupate da pascoli o da frutteti di pomi (Malus domestica, Pyrus communis) e pruni (Prunus avium o ciliegio, Prunus cerasus o vìsciolo e Prunus domestica o susino). La fauna avicola è composta soprattutto da germani reali e altre anatre selvatiche, folaghe europee, falchi pellegrini, falchi di palude, allocchi, gufi, astori, aquile, oltre altre numerose specie soprattutto di passeriformi. La fauna ittica è composta prevalentemente da persici reali, trote e lucci. Da segnalare la presenza di anguille e della rara tartaruga tigrata (Emys orbicularis).

Tradizioni popolari

Alcune leggende locali, del tutto neglette nella favolistica nazionale italiana, spiegano la nascita del lago come un fenomeno soprannaturale avvenuto per difendere dagli attacchi esterni provenienti dalla valle le piccole comunità locali. La minaccia esterna generalmente è rappresentata ora dall'«Imperatore di Roma» che attacca il reggente indigeno, ora da Orlando, dai crociati o dai paladini francesi che assediano una torre in cui è nascosta una vergine, ora dal temibile mago Baialardo che sfida una Madama Angiolina che tra i monti dell'Abruzzo ha trovato esilio.





(fonte: coscienzaliena.blogspot.it)

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