lunedì 31 ottobre 2011

Halloween, una festa pagana



La festa di Halloween conquista l'Italia e manda in pensione la vecchia e triste festività dei santi e dei morti. E' un dato di fatto sotto gli occhi di tutti. Perché una festa dal sapore carnevalesco soppianti in breve tempo secoli e secoli di tradizione italiana (e cristiana) può diventare argomento di riflessione. A parte il format commerciale che trasforma un giorno di festività in un'altra occasione per festeggiare in discoteca o al ristorante, pochi sanno che Halloween è una festa pagana ancora più vecchia del cristianesimo stesso. La paura del ritorno dello spirito defunto accomuna l'uomo preistorico all'uomo moderno, ma più dei fantasmi molto probabilmente si ha paura del proprio destino e del proprio futuro. Era diffusa tra le popolazione del Nord Europa già nel 2000 a.C. , ossia mille anni prima che Davide unisse tutti gli ebrei in un solo regno di Israele e di Giudea. Il cristianesimo inglobò la festa di Halloween nelle proprie tradizioni nel corso del medioevo, trasformandola nella festività dei Santi. La cosa non deve stupire. Basti pensare che lo stesso 25 dicembre era in origine una festa pagana (dedicata al dio persiano Mitra) molto diffusa e popolare tra i soldati romani, successivamente trasformata nella massima celebrazione della cristianità probabilmente per sradicare del tutto le tradizioni pagane. Halloween è qualcosa di simile. Le popolazioni barbare del nord non credevano nella vita ultraterrena e la morte era soltanto la triste fine dell'individuo. Un pegno da pagare al ciclo della natura in cui morte e vita in fin dei conti sono la stessa cosa. Non a caso la festività della morte cadeva in autunno, un attimo prima della fine ciclica della natura in vista del freddo inverno. In una cultura senza speranza di sopravvivenza e rassegnata alla morte, quest'ultima andava sbeffeggiata ed esorcizzata. L'epoca moderna in cui viviamo ha perso quel misticismo cristiano dei secoli scorsi, trasformando la cultura dominante in neobarbara, o se preferite neopagana. Ecco pertanto ricomparire Halloween al posto della festa dei Santi, con la tendenza a bere un bicchiere in più alla faccia della inevitabile e invincibile morte di tutti. L'antica festa ha ripreso il sopravvento sulla cristiana notte di Ognissanti. Halloween torna ad essere un rito per esorcizzare la paura, che ci accomuna ai primitivi uomini celtici, con qualche telefonino in più ma con la stessa paura incolmabile del nulla e del decesso. La parentesi cristiana aveva indotto a credere in una sorte diversa da quella degli animali, nati e riassorbiti dalla terra, in modo da elevare l'uomo e la fede un gradino sotto a quella del dio creatore di tutto. Il ritorno di Halloween può essere inteso come il canto della disperazione, la fine della fede e il ritorno a un'epoca precristiana. Nel nostro immaginario il cimitero popolato da zombie, vampiri e fantasmi diventa un luogo da evitare invece che per ricordare i nostri cari. Quel che diventa importante non è dimenticare il caro estinto ma dimenticare la morte che, presto o tardi, entra nelle case di tutti. Oggi la festa di Halloween, o Ognissanti che dir si voglia, è un miscuglio di tutto questo, di cerimonie pagane, esigenze consumistiche e cristianità. Difficile dire quale di queste avrà la meglio. Perché Halloween è festeggiata in particolar modo dai bambini? Semplice, sono lontani dal destino fatale e giocarci sopra può aiutare ad accettare l'idea.

(fonte: http://www.okpedia.it)

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