lunedì 4 giugno 2012

Terremoto Emilia, cause non naturali?


Il terremoto che è avvenuto in Emilia Romagna ha un tragico bilancio, In molti si chiedono quali possano essere le cause dell’evento: secondo un esperto è Il movimento della Dorsale ferrarese nel sottosuolo. IlServizio geologico degli Stati Uniti(Usgs) ha rivisto a 6 (dal precedente 5.9) la magnitudo del terremoto in Emilia Romagna delle 4.04 e l’ipocentro della scossa a 5,1 km di profondità (dai precedenti 10,1). Nella stessa zona, alle 5.35 è stata registrata una replica di magnitudo 3.3 e, alle 5.44, una terza scossa di magnitudo 2.9.

Sul web in molti ritengono che la causa della scossa sia da ricercare nelle pratiche di fracking che consiste, fondamentalmente, in perforazioni idrauliche le quali una volta arrivate in profondità piegano e corrono parallelamente al terreno; nei buchi creati, viene pompato ad alta pressione un po’ di tutto, a seconda della “ricetta” del perforatore, che, essendo segreto commerciale, non si può sapere. Si dice che da inizio anno sono stati 632 i terremoti in Italia e gli ultimi tutti in Nord Italia proprio nelle zone vocate a Shale gas interessate alla pratica del fracking.

Ma il terremoto è avvenuto per cause naturali come sostengono i media o c’è dietro altro? Possibile che la causa sia da ricercare negli interessi economici che l’Italia ha sulle prospezioni geologiche condotte nel sottosuolo per la ricerca di idrocarburi? Ma il fracking è legale o illegale?
Segnali evidenti di fracking si sono presentati ad esempio con quelle strane fuoriuscite d’acqua dal terreno prima del terremoto del 19 Maggio 2012 in Emilia Romagna. Il fontanazzo aperto a Bondeno (Ferrara), con la fuoriuscita di acqua e sabbia provocata dall’aumento del livello dell’acqua di falda che ha preceduto le scosse.

Qualche giorno fa il ministro Romani è andato a parlare all’Unione Petrolifera Italiana ed ha affermato “Che l’Italia ha bisogno di un significativo contributo dalle produzioni nazionali di idrocarburi già a partire da quest’anno”. Da quando il ministro dello Sviluppo Economico ha concesso le autorizzazioni ai petrolieri americani per effettuare prospezioni ed estrazioni sul territorio italiano, i terremoti sono aumentati in maniera preoccupante, anche in zone normalmente considerate a basso rischio. E siccome l’Italia ha così bisogno di idrocarburi ecco che è necessario produrre novanta mila barili in più al giorno in Basilicata aumentando di 90mila volte i rischi legati all’inquinamento e a disastri ambientali di varia identità. Ma come dice Romani “Senza energia si torna al Medioevo”.

Per il settore gas, infine, il ministro apre allo “sfruttamento dello shale gas”, ovvero l’utilizzo di pratiche estrattive devastanti per il delicato equilibrio idrogeologico della Basilicata, che consiste nell’utilizzo di tecniche quali il fracking per estrarre petrolio e gas dalla fratturazione delle rocce scistose. Queste pratiche sono vietate in molte nazioni, compresa l’Italia, proprio per i gravi rischi di contaminazione dell’ambiente e delle falde idro-potabili. Ma mentre in Italia abbiamo un ministro che svende il territorio nazionale agli interesse delle grandi multi nazionali per cercare di incassare quanto più possibile nel mondo, esiste uno stato come il Vermont che banna il fracking ma ovviamente tutti i maggiori gruppi petroliferi USA come da prassi hanno detto che il Vermont ha deciso di intraprendere politiche irresponsabili, che le trivelle portano lavoro, soldi e sicurezza energetica.

Dicono che la decisione del Vermont ignora fatti, scienza e tecnologia e che le estrazioni di gas sono sicure. Perchè si può affermare che il terremoto in Emilia Romagna può essere collegato alle pratiche di fracking? Perchè anche nell’Ohio da più parti hanno iniziato a pensare che i terremoti avvenuti lì possano essere provocati dall’ “Hydraulic fracking”.   Finora le principali contestazioni a questa tecnica avevano riguardato il pericolo di inquinamento delle falde superficiali, vuoi per fratture nelle pareti di cemento dei pozzi, poco accuratamente colate, vuoi per la cattiva impermeabilizzazione del fondo dei bacini di raccolta delle acque di risalita dai pozzi (in qualche caso hanno traboccato a causa di piogge torrenziali). Talvolta dai rubinetti domestici sono fuoriusciti gas infiammabili o fanghi maleodoranti.

Le Autorità dello Stato di New York hanno proibito l’estrazione,con questo metodo, nei bacini idrografici utilizzati per l’approvvigionamento idrico delle grandi città e hanno chiesto di utilizzare solo serbatoi stagni per lo stoccaggio. Negli USA (ma in molte parti del mondo) l’industria sta portando avanti decise operazioni di lobbying per convincere il Congresso e i singoli Stati che il fracking sia sicuro. Ma a dimostrare il contrario ci sono centinaia di storie di persone che vivono nei pressi di giacimenti dove si utilizzano queste tecniche e dove c’è un alta incidenza di tumori, elevata radioattività, acqua e aria contaminate da metano.



(fonte: http://www.informarexresistere.fr)

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