Neil Armstrong avrebbe visto ufo sulla Luna. La notizia non è nuova, ma la novità sarebbero state le minacce di morte rivolte al defunto pioniere lunare, perché tenesse nascosti i segreti sul nostro satellite.
A rivelare il tutto, con la "solita tempestività" Stevphen Greer, direttore del Disclosure Project organizzazione che si batte per il rilascio di tutti i documenti secretati sugli ufo. A dire il vero la notizia non ha trovato nessuna sponda nei media americani, e l'unica fonte sembrerebbe il solito sito di esopolita cosmologica illuminata (http://news.exopoliticsinstitute.org/index.php/30590/). Mettere in bocca ai morti i più grandi segreti mai svelati è una pratica diffusa, specialmente nella certezza che la povera vittima non potrà mai smentire. Si tratta di un metodo che lucra sulla popolarità altrui, e si fa scudo dei riscontri impossibili da trovare. Armostrong vide cose che tenne per se? Forse. Venne minacciato di morte per questo? Probabilmente no, e la cosa è illogica e cerchiamo di spiegarvi perché.
A rivelare il tutto, con la "solita tempestività" Stevphen Greer, direttore del Disclosure Project organizzazione che si batte per il rilascio di tutti i documenti secretati sugli ufo. A dire il vero la notizia non ha trovato nessuna sponda nei media americani, e l'unica fonte sembrerebbe il solito sito di esopolita cosmologica illuminata (http://news.exopoliticsinstitute.org/index.php/30590/). Mettere in bocca ai morti i più grandi segreti mai svelati è una pratica diffusa, specialmente nella certezza che la povera vittima non potrà mai smentire. Si tratta di un metodo che lucra sulla popolarità altrui, e si fa scudo dei riscontri impossibili da trovare. Armostrong vide cose che tenne per se? Forse. Venne minacciato di morte per questo? Probabilmente no, e la cosa è illogica e cerchiamo di spiegarvi perché.
Armstrong da vivo non ha mai -a differenza dei suoi colleghi- neanche ipotizzato di visioni enigmatiche, riconducibili a ufo o casi simili, anzi ha sempre sostenuto la genuinità di tutte le missioni Nasa. Ma Greer si attaca a una frase presa da una celebrezione fatta alla Casa Bianca in occasione del 25° anniversario dello sbarco dell'Apollo 11, il 20 luglio 1994, in sui il celebre astronauta accennava all'auspicio di "rimuovere uno degli strati protettivi della verità"
Stephen Greer ha preso spunto da questa vicenda per chiedere ai familiari di Armstrong notizie sulla vicenda, e ottenendo come risposta racconti in cui venivano menzionate navicelle ufo vicino ai crateri di allunaggio e minacce di morte se lo stesso astronauta ne avesse accennato in convegni pubblici.
Ma le dichiarazioni di Greer sono troppo fumose, senza nomi e cognomi non si va avanti. Paventare un rischio di morte per il più celebre astronauta di tutti i tempi è insensato. Del caso si sarebbero occupati i media di tutto il mondo, Armostrong aveva non solo l'autorevolezza, ma il potere di poter dire quello che voleva, senza rendere conto a nessuno meno che mai alla Nasa, visto che la sua rendita di posizione era alle stelle già dopo il suo pensionamento.
Nella sua ultima intervista racconta dalla rete australiana CPA l'astronauta raccontava la sua esperienza lunare cosi: "Arrivati a tre minuti dalla meta, sono passato alla guida manuale del mezzo, come fosse un elicottero. Dovevamo trovare un punto più agevole stando al di fuori del cratere. Siamo a 70 metri, vedo un’area più soffice. La polvere si sta sollevando… Sappiamo a questo punto che ci sono restati 20 secondi di carburante per finire il volo d’andata…. Ecco, vedo l’ombra della mia gamba che sta per toccare il terreno. Eagle è atterrata"
Francamente sarebbe stato paradossale che in piena corsa alla supremazia spaziale, con la Nasa preoccupata di perdere la battaglia con l'URSS, l'ente americano potesse nascondere quella che sarebbe stata la più grossa scoperta dell'umanità. E ancora meno credibile è che un uomo di scienza come Armstrong, anche dopo essere andato in pensione, avesse resistito a portarsi nella tomba quel segreto, che poteva costituire l'inizio di un nuovo modo di vedere l'universo. Qui non si tratta di cover up, o di equilibri mondiali, ma della coscienza di un essere umano, un astronauta, un simbolo per tanti che dopo di lui sognavano di diventare nuovi coloni lunari.
Rievocare dopo la sua morte minacce di morte, segreti non più smentibili, e parola non dette è disgustoso e scorretto. Greer, ha perso un'occasione per tacere.
Stephen Greer ha preso spunto da questa vicenda per chiedere ai familiari di Armstrong notizie sulla vicenda, e ottenendo come risposta racconti in cui venivano menzionate navicelle ufo vicino ai crateri di allunaggio e minacce di morte se lo stesso astronauta ne avesse accennato in convegni pubblici.
Ma le dichiarazioni di Greer sono troppo fumose, senza nomi e cognomi non si va avanti. Paventare un rischio di morte per il più celebre astronauta di tutti i tempi è insensato. Del caso si sarebbero occupati i media di tutto il mondo, Armostrong aveva non solo l'autorevolezza, ma il potere di poter dire quello che voleva, senza rendere conto a nessuno meno che mai alla Nasa, visto che la sua rendita di posizione era alle stelle già dopo il suo pensionamento.
Nella sua ultima intervista racconta dalla rete australiana CPA l'astronauta raccontava la sua esperienza lunare cosi: "Arrivati a tre minuti dalla meta, sono passato alla guida manuale del mezzo, come fosse un elicottero. Dovevamo trovare un punto più agevole stando al di fuori del cratere. Siamo a 70 metri, vedo un’area più soffice. La polvere si sta sollevando… Sappiamo a questo punto che ci sono restati 20 secondi di carburante per finire il volo d’andata…. Ecco, vedo l’ombra della mia gamba che sta per toccare il terreno. Eagle è atterrata"
Francamente sarebbe stato paradossale che in piena corsa alla supremazia spaziale, con la Nasa preoccupata di perdere la battaglia con l'URSS, l'ente americano potesse nascondere quella che sarebbe stata la più grossa scoperta dell'umanità. E ancora meno credibile è che un uomo di scienza come Armstrong, anche dopo essere andato in pensione, avesse resistito a portarsi nella tomba quel segreto, che poteva costituire l'inizio di un nuovo modo di vedere l'universo. Qui non si tratta di cover up, o di equilibri mondiali, ma della coscienza di un essere umano, un astronauta, un simbolo per tanti che dopo di lui sognavano di diventare nuovi coloni lunari.
Rievocare dopo la sua morte minacce di morte, segreti non più smentibili, e parola non dette è disgustoso e scorretto. Greer, ha perso un'occasione per tacere.
(fonte: ufoonline.it)
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